La Banca Popolare di Milano (BPM) è una delle istituzioni creditizie più antiche e rispettate d’Italia. Fondata nel 1865, ha sempre avuto un forte legame con il territorio lombardo, sostenendo lo sviluppo economico di imprese e famiglie. La sua storia riflette l’evoluzione del sistema bancario italiano, tra crisi, fusioni e innovazioni.

Nei primi decenni del ‘900, BPM si distinse per il suo approccio vicino alle esigenze delle PMI e dei lavoratori, differenziandosi dalle grandi banche nazionali. Questo modello le permise di crescere costantemente, diventando un punto di riferimento per il credito cooperativo.

Negli anni ’90 e 2000, il settore bancario italiano visse un’ondata di fusioni. BPM rafforzò la sua posizione acquisendo altre banche locali, come Banca Popolare di Bergamo e Banca Popolare di Verona, creando un gruppo solido e capillare nel Nord Italia.

Oggi, BPM è tra le principali banche italiane quotate in Borsa, con un focus su servizi retail, corporate banking e wealth management. La sua rete di filiali e l’attenzione alla digitalizzazione la rendono competitiva nel panorama moderno.

Un aspetto distintivo di BPM è il suo impegno nella finanza sostenibile. È tra le prime banche italiane ad aver emesso green bond e a promuovere progetti ESG (Environmental, Social, Governance), allineandosi alle direttive europee.

La banca ha anche svolto un ruolo cruciale durante la pandemia, sostenendo imprese e famiglie con moratorie e finanziamenti agevolati. Questo ha consolidato la sua reputazione come istituzione affidabile e responsabile.

Guardando al futuro, BPM punta a rafforzare la sua presenza digitale e a espandere i servizi per le imprese, mantenendo sempre al centro la relazione con il cliente. La sua storia dimostra come una banca radicata nel territorio possa evolversi senza perdere la propria identità.